Sabato in Emilia Romagna, con la Comencini e La pazza gioia!

Cristina Comencini ha scritto un nuovo romanzo: ESSERE VIVI

avrò il piacere di presentarlo insieme a lei leggendone alcuni brani

a Modena (MO) presso i giardini Ducali alle ore 18.30. Introdurrà Marco Miana.

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Poi più tardi, la sera presenterò LA PAZZA GIOIA di Paolo Virzì,

alle 21,30 all'arena Gran Reno di Casalecchio (BO).

Un'occasione per guardare il film insieme e incontrare il pubblico, rispondere alle domande sul film, sul lavoro, festeggiare l'estate e il cinema all'aperto che resiste!

 

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Qualcosa sul film...

Quindi dopo Tutta la vita davanti questa è la tua seconda volta con Paolo Virzì. Come vi siete rincontrati?

In realtà ci eravamo già rivisti per un provino in cui dovevo parlare toscano e non mi prese, però mi disse “ah ma il toscano lo sai parlare, allora ti richiamerò!” e questa volta ho fatto un provino, mi sono presentata con i capelli cortissimi – che poi nel film ho i capelli fucsia e lunghi –   è stato il primo passo verso questa donna che è Fiamma Zappa. Paolo era incuriosito dal mio cambiamento, abbiamo lavorato a partire dal primo incontro.

Rilavorare insieme è meraviglios, ti conosci, ti capisci…

Sì, ma anche se non ci fossimo conosciuti, c’è una tale chiarezza nel  suo modo di dare indicazioni e una tale fermezza e allo stesso tempo leggerezza, ironia, capaci di tenerti insieme e il fatto di sapere che lui ha le idee così limpide e che ti vuole bene – e te lo fa sentire che ti vuol bene – ti fa sentire libero e allora puoi osare, azzardare cose che se non funzionano lui sarà lì a dirti “guarda, questa cosa non funziona, lascia stare”. A volte capita anche che, pur sentendoti libera, non ti spingi oltre il tuo limite perché non ti fidi che l’altro ti correggerà se vai in una direzione troppo estrema o sopra le righe, invece Con Paolo te lo puoi permettere. Oggi mi pare un lusso lavorare con un regista che sa fare il suo mestiere.

E infatti ne La pazza gioia interpreti una psichiatra un po’ sopra le righe, che antepone l’istinto, il buon senso e l’empatia rispetto alle regole. Chi è Fiamma e cosa ti piace di più di lei?

Mi rispecchio con quello che hai detto: c’è questo suo essere sopra le righe che è anche finalizzato a un’omogeneità nell’economia del film, nel senso che Micaela e Valeria sono così estreme in questa storia, che mettere accanto a loro una psichiatra statica sarebbe stato controproducente. Quello che mi piace di questo personaggio e del suo modo di intendere il lavoro è esattamente questa capacità di vedere i suoi pazienti come degli esseri umani, come delle persone singolari e non delle persone da etichettare e curare in massa, come tanta psicologia e psichiatria moderna tenderebbe a fare. È qualcuno che si prende la responsabilità in prima persona della cura, quindi dello scambio, dell’ascolto e dell’indirizzamento del paziente.

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Qualcosa sul libro...

 

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imgres-3La vita di Caterina è scandita in due tempi, ben separati tra loro. Nel primo c'è una bambina che insegue una fila di formiche. Un cane che guaisce oltre la porta, i rami di un melo, sei anni d'infanzia muta cancellati dal fuoco. Nel secondo ci sono un lavoro, un marito, due figli. C'è la donna che Caterina è diventata, dopo aver imparato faticosamente i passi e le parole. Tutto ciò che sta in mezzo è merito di una straordinaria madre adottiva, la donna vitale e insaziabile il cui corpo giace oggi in una stanza d'albergo, accanto a quello del suo uomo. Ed è proprio qui che Caterina si ritrova insieme a Daniele, il figlio di lui, per cercare di ricostruire il corso degli eventi. È in questo pugno di giorni che la sua vita per la prima volta le si rivela intera. Daniele ha un'allegria forsennata, un'energia che rompe il guscio delle cose, e Caterina una capacità strana, la facoltà visionaria d'indovinare gli sconosciuti. La morte dei loro genitori è l'unica cosa che hanno in comune, ma la libertà disperata di quei pochi giorni insieme insegnerà a entrambi un modo nuovo di stare al mondo. «Tutto è iniziato in quella vacanza, quando io ho scelto di abitare il tuo mondo e tu di lasciarlo. Non importa se ci sono voluti anni, era già tutto lí. Avremmo dovuto buttare giú il muro che ci divideva solo apparentemente, come ora, in questa stanza, perché in realtà avevamo la stessa morte nel cuore».

 

 

 

 

Sono contenta di riunire in un unico giorno due eventi apparentemente così lontani e invece per me così vicini. Ho conosciuto Cristina e Paolo nello stesso periodo, lei preparava Bianco e Nero e Paolo preparava Tutta la vita davanti. Ho avuto il privilegio di essere scelta per entrambi i film e non potevo però incastrarli insieme, così ho azzardato, ho scelto Maria Chiara! Mi sembrava tanto lontana da me e per questo così avvincente da interpretare. Cristina mi ha chiamato al telefono, mi ha chiesto se poteva utilizzare la mia battuta aggiunta al provino, regalandola all'attrice che avrebbe interpretato il ruolo per il quale mi aveva cercata. Mi è sembrato un gesto così delicato e attento! Non ci siamo perse e ora il suo libro ci fa trovare... una ricerca dentro di sé, un viaggio verso le origini, che farò con lei a partire dal treno domani, verso  Modena, dove ho vissuto la mia prima gravidanza...

Tutto si lega, tutto torna. 

Vi aspetto a Modena dunque, e poi a Casalecchio per le chiacchiere e La pazza gioia!

Valentina Carnelutti