Sabato alle h 20 al MAXXI - MUSEO NAZIONALE DELLE ARTI DEL XXI SECOLO ingresso gratuito fino ad esaurimento posti, per la lettura da Oliver Sacks e per i film in programma...
La Sindrome di Asperger (SA, o AS, dall'inglese Asperger Syndrome) è collocata, come l'autismo, tra i Disturbi Pervasivi delle Sviluppo ma si discute tuttora,se essa debba considerarsi una forma mite di autismo (ad alto funzionamento o con bisogno di supporto non intensivo), o se costituisca un disturbo a sé stante. Poco nota in Italia, è sempre più rappresentata al cinema e in televisione: personaggi con Sindrome di AS sono lo Sherlock televisivo e il matematico Alan Tourig del film The imitation game, entrambi interpretati da Benedict Cumberbatch, o la protagonista della serie The Bridge interpretata da Diane Kruger. Si parla di Asperger anche nelle serie tv Silicon Valley, Community, Parenthood, Boston Legal, The Big Bang Theory e Grey's Anatomy. Inoltre sono diversi i volti noti che hanno dichiarato di avere la sindrome di Asperger, tra gli altri gli attori Dan Aykroyd (The Blues Brothers, Ghostbusters) e Daryl Hannah (Kill Bill) e la cantante Susan Boyle.
Il programma del festival è qui: www.asfilmfestival.org info@asfilmfestival.org
ASFF è il primo festival cinematografico realizzato con la partecipazione attiva di persone che si riconoscono nella condizione autistica e nella sindrome di Asperger. Un festival uguale agli altri, però diverso. Uguale perché, pur promuovendo una corretta informazione sul tema, non è un festival sull’autismo, ma un vero festival internazionale di cinema ed arti visive; diverso perchè oltre a promuovere la cultura cinematografica, si serve del cinema come strumento di inclusione sociale. Nel corso dell’anno, i partecipanti al progetto si incontrano, vedono film, discutono di cinema in un contesto protetto, autism friendly, un cineclub permanente autogestito in cui possono nascere amicizie ed affetti. Il festival è solo l’ultima fase del percorso che arriva solo per chi si sente pronto. Il progetto li aiuta gradualmente a socializzare con coetanei nella condizione autistica, quindi ad entrare in contatto con persone neurotipiche, infine ad affrontare la collettività, fino a sentirsi parte attiva di essa. I nuovi arrivati imparano dai ragazzi che hanno più esperienza e sulla base delle proprie naturali attitudini decidono se occuparsi dell’accoglienza, della selezione, della presentazione dei film, della realizzazione di spot e video, della promozione sui social network. Chi non si sente pronto a prendere parte attiva all’evento finale, è tra il pubblico, nella prestigiosa location del MAXXI, Museo nazionale delle Arti del XXI secolo di Roma, ad applaudire i compagni e sentirsi comunque parte del gruppo. ASFF opera quindi su più livelli: da una parte promuove la cultura cinematografica riservando particolare attenzione a quei filmmaker che intendono il cinema come mezzo per esplorare e raccontare il sociale, come sguardo personale sul mondo e sulla quotidianità. Questo avviene attraverso il tipico meccanismo del festival cinematografico: il concorso per corti, le vetrine tematiche, i dibattiti, gli incontri con autori e tecnici. Dall’altra ASFF intende promuovere, o meglio contribuire a formare, una cultura dell’autismo e dell’Asperger, ovvero mostrare l’autismo in una luce nuova, non semplicemente in quanto handicap o mancanze, ma come forza, come risorsa, come punto di vista diverso sulla realtà, secondo l’idea per cui “Il mondo ha bisogno di tutti i tipi di mente” (Temple Grandin). Lo stupore dello spettatore che assiste ad ASFF e realizza che molti dei giovani che fanno parte dello staff sono ragazzi nella condizione autistica, è sintomatico di un’errata percezione dell’autismo (e della disabilità in genere), di un’informazione superficiale spesso fatta di luoghi comuni e di stereotipi. ASFF vuole concorrere a cambiare una volta per tutte la percezione che il mondo neurotipico ha dell’autismo e intende farlo invertendo i ruoli: per una volta la parte attiva sono i soggetti autistici e, per una volta, come ama sottolineare uno dei ragazzi che partecipa al progetto “Siamo NOI che facciamo qualcosa per VOI!”. Una società che prende coscienza del fatto che non tutti gli handicap sono oggettivamente tali, o che alcune disabilità sono in realtà modi diversi di percepire, interpretare la realtà, è senza dubbio una società migliore, che rifiuta l’omologazione, che riconosce e valorizza le proprie potenzialità e che accresce le proprie possibilità d’azione e di crescita.
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I ragazzi dell'ASFF sono persone da incoraggiare e sostenere, persone capaci di comunicare entusiasmo e passione per il cinema, di coinvolgere e mettere insieme autori e film diversi e particolari, persone curiose e indimenticabili a cui ancora una volta voglio dire grazie per avermi voluta, per avermi premiata l'anno scorso con RECUIEM e per avermi sostenuta nel corso di questo anno intenso e felice. Grazie! Valentina Carnelutti
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